Spiritualità

Gli oratoriani con la loro vocazione sono oggi un segno concreto dell’amore di Dio e del soffio dello Spirito nella Chiesa del Signore, ad emulazione del Padre Fondatore.

Essi hanno come loro missione specifica l’annuncio del Vangelo nella
semplicità, nella gioia e nella autenticità che li contraddistingue.

La loro spiritualità si fonda su:

  1. CARITÀ: I membri dell’Oratorio non hanno nessun vincolo o voto religioso se non la mutua e libera carità che assieme all’umiltà sostiene la vita comune;
  2. UMILTÀ: essenziale per la preghiera, sorgente di carità ed aiuta l’inserimento nella comunità. Ripeteva San Filippo: “Siate umili, state bassi!”;

  3. MORTIFICAZIONE: essa non consiste nel gioire della sofferenza ma bensì è il controllo di se per il Regno dei cieli e perfeziona nella pazienza: “Se fuggi una croce che il Signore ti manda, ne troverai una maggiore”, diceva San Filippo;
  4. LIBERTÀ DI SPIRITO: la libertà è parte integrante dello spirito oratoriano, non va confusa con l’anarchia e nella vita comunitaria diventa corresponsabilità e servizio ai fratelli, diceva il Padre: “È meglio obbedire a Dio che agli uomini”;

  5. ALLEGRIA: essa è contagiosa, mette in pace con Dio e con il fratello ed alimenta la carità e la vita comunitaria: “Scrupoli e malinconia, fuori da casa mia”;

  6. POVERTÀ: consiste nella sobrietà nell’uso dei beni, il distacco del cuore e l’assoluta fiducia riposta in Dio, diceva San Filippo: “Lasciate star le borse, se volete guadagnar anime, guadagnar anime e guadagnar borse non si può”;

  7. LAVORO: maniera prima per vivere la povertà nell’Oratorio, i membri dell’oratorio infatti vivono del proprio lavoro ed a proprie spese: Filippo Neri un giorno disse “Conviene anche lavorare lasciando Dio per Dio”;

  8. CASTITÀ: Vissuta come libertà del cuore, darsi a Dio senza riserve anticipando il Regno, così Filippo Neri disse: “Si guardino i giovani dalla carne e i vecchi dall’avarizia. Le tentazioni della carne si vincono meglio fuggendo che combattendo”;
  9. OBBEDIENZA: sola legge imposta da Dio, in essa è racchiusa la massima espressione della libertà nel seguire il progetto di Dio, essa libera dalla schiavitù della debolezza: “Chi vuol essere obbedito comandi poco” diceva Filippo ai suoi.

Entrare a far parte della famiglia oratoriana significa dunque lasciarsi infiammare dallo Spirito Santo, impegnarsi per diventare santi, seguire Cristo nel servizio dei fratelli sulla scia di San Filippo Neri.