L’ultimo sabato di febbraio si terrà il 2° incontro di oratorio musicale per parlare della seconda opera di misericordia spirituale “insegnare agli ignoranti”; sempre in oratorio dopo la Messa prefestiva. L’invito è a non limitare la frequenza della chiesa alla sola vita sacramentale, quando ci è offerta la possibilità di trattare i temi della dottrina cattolica in modo distensivo. Il tema offrirà interessanti spunti in senso filosofico e teologico, con ascolto accompagnato dai pezzi musicali suonati dal vivo.
Dobbiamo ammettere che abbiamo un po’ perso di vista il valore e la realtà della comunità ecclesiale. Oggi il mondo individualista si riverbera anche in questo campo. Nelle chiese è facile trovare non una comunità di fratelli che crea l’assemblea, in cui ci si conosce, ci si ama, si cammina insieme, ma un insieme individualistico di persone, di utenti del sacro, che partecipano, adempiono singolarmente il proprio dovere religioso e corrono via. Il modo di partecipare alla liturgia, le risposte della messa, i canti, tutto dovrebbe esprimere una coralità che è assemblea. Invece proprio queste cose nelle nostre chiese sono indicatori di un individualismo esasperato che non c’entra niente con il cristianesimo, con la comunità dei credenti, con la gioia dei fratelli raccolti in unità dal Cristo Redentore.
Dove c’è una comunità viva, desta, consapevole del suo essere corpo di Cristo, ci sono anche i frutti dell’amore cristiano, ed è più facile camminare insieme, diventa più bella la partecipazione alle funzioni, la stessa Chiesa ha la possibilità di vivere e testimoniare la bellezza di appartenere a Cristo e la bellezza di essere Chiesa. Ma dove c’è individualismo, fretta, non attenzione né alla liturgia, né al prossimo, quando la Chiesa viene vista alla stregua di un ufficio che mi deve erogare ciò di cui ho bisogno, come può apparire la bellezza della Sposa di Cristo?
(Rocco Camillò, “Posseduti dall’amore”, Fede&Cultura 2012, p. 45)