Il
mese di novembre si apre contemplando la Chiesa trionfante, i santi
che godono della beatifica visione di Dio lodandolo incessantemente
nella vita senza fine. Il giorno seguente, 2 novembre, l’attenzione
del cuore si volge alla Chiesa purgante, i cari defunti che, al
termine della vita terrena, sono andati incontro alle realtà
ultime (i novissimi), iniziali della vita ultraterrena. La
vita eterna è il naturale coronamento della nostra vita
cristiana: Gesù risorge primogenito di molti fratelli, riapre
a noi i cieli e va a prepararci
un posto
perché possiamo essere anche noi nella gloria del cielo con
gli angeli e i santi.
Sappiamo
che la
vita a noi non è tolta ma trasformata
(rituale esequie) quando al momento della morte l’anima
immortale
si separa dal corpo caduco
e compare davanti al Signore in una luminosità che evidenzia
ogni macchia. Di fronte alla verità di Dio non avremo bisogno
di discussioni e sentenze, vedendo da soli quanto abbiamo
d’incongruente con la verità, bontà e bellezza di
Dio. Il purgatorio è una condizione transitoria che non toglie
niente alla certezza della gloria futura in paradiso; questo è
una condizione definitiva proprio come l’inferno.
Ricordiamo
tutti le parole di Gesù a Marta che si lamentava per la morte
del fratello Lazzaro: Io
sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore,
vivrà; chiunque vive e crede in me, non morrà in
eterno. Credi tu questo?
Questa è la domanda che si pone a ciascuno di noi. Se
rispondiamo affermativamente, il dolore per la perdita di una persona
cara non supera la gioia di saperlo nel regno dei beati, in attesa di
ricongiungerci tutti in Cristo. Così la mancanza dei fratelli
che dormono il sonno della pace, interrompe la presenza fisica ma non
rompe i legami dello spirito. Nella Messa noi ricordiamo i defunti
perché è Dio l’autore della salvezza: Chi
mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo
risusciterò nell’ultimo giorno.
L’eucarestia Sant’Ignazio di Antiochia, nella lettera
agli efesini, la chiamava proprio farmaco
d’immortalità,
antidoto per non morire, ma per vivere in Gesù Cristo per
sempre.
L’intima unione a
Cristo
nello spirito diventa eterna nell’aldilà.
Il
pane degli angeli, il pane di vita nuova, dato
per noi è per tutti in remissione dei peccati
giova anche alle anime dei fedeli defunti in via di purificazione.
È
disponibile
l’agenda 2023 per la prenotazione delle Messe.
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