“Ammonire i peccatori”

Fratelli miei, se uno di voi si allontana dalla verità e un altro ve lo riconduce, costui sappia che chi riconduce un peccatore dalla sua via di errore, salverà la sua anima dalla morte e coprirà una moltitudine di peccati. (Gc 5,19-20)

In questo tempo di quaresima, nel quale si meditano pure le “parabole della misericordia”, continuiamo gli incontri di oratorio musicale con la terza opera di misericordia spirituale, parlando di un tema importante nel tempo forte che prepara alla Pasqua: ammonire il peccato e volersi emendare da esso. Uno spunto che richiama la conversione personale da ricercare in questo periodo.

Abbiamo tutti bisogno di essere amorevolmente corretti, di qualcuno che si prenda cura di noi, di quella premura che sa dare una parola pacata: «Infatti l’ira dell’uomo non compie ciò che è giusto davanti a Dio» (Gc 1,20). L’uomo non cambia direzione perché è stato rimproverato amaramente, ma perché è stato aiutato a ritrovare la propria bellezza, la propria importanza autentica. Per avere tale premura ci vuole un modo di percepire, vedere, intendere il fratello che è sublime. È un’opera di misericordia. È vedere l’altro con gli occhi di Dio. (F. Rosini, “Solo l’amore crea”, Ed. San Paolo, 2016, p.116)